Le Rane - Sannazzaro de' Burgondi

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Le Rane di Sartirana
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Le Rane
Se la risaia è l'elemento principe dell’immaginario collettivo sulla Lomellina, la rana, sua abitatrice principale (per non dire padrona di casa incontrastata), è stata per molte generazioni di adolescenti il primo oggetto di caccia e di divertimento nella tradizionale (e forse un po’ primitiva) pesca alla rana. I diserbanti e gli anticrittogamici usati spesso in modo sconsiderato per eliminare le erbacce dalle risaie e il diverso trattamento dei terreni agricoli hanno compromesso piuttosto massicciamente la cospicua presenza del nostro anfibio, simbolo della Lomellina ma in primo luogo della ridente cittadina di Sartirana.

La Rana protagonista
Dal lontano 1972 ogni anno la prima domenica di settembre si svolge a Sartirana la sagra della rana, divenuta ormai famosa in tutta Italia.
La storia della Sagra della rana di Sartirana Lomellina inizia nel 1972, quando i soci dell'Unione Sportiva Sartiranese, per finanziare il proprio campionato di calcio di terza categoria, in assenza di sponsor disponibili a contribuire, in pieno spirito lomellino decidevano di organizzare un pranzo domenicale all'aperto a base di rane dorate per la raccolta di fondi.
In una serata d'estate si riunì nel principale bar del paese (dal Pidrulì) la dirigenza della squadra di calcio che viaggiava sì tranquilla, calcisticamente anche troppo, ma non economicamente parlando.
L'idea base della Sagra nacque al negoziante di alimentari (Zanabò) che propose le rane, in quanto di facile reperimento nelle risaie sartiranesi. Il nome del paese fece il resto, poichè, pur derivando secondo gli esperti da un antico toponimo latino (Fundus Satrianus, ovvero fondo della gens Satria), potè essere facilmente spacciato per una storpiatura dialettale (Salta la ran'a).
Nella prima edizione i tavoli su cui servire le rane furono i banchi della refezione scolastica, prestati dal Comune. Per assicurare la genuinità delle rane, venne inventata un tinozza con tubi che entravano e uscivano per garantire l'acqua corrente sul posto (nella tinozza nuotavano le rane ignare del loro destino!).
Venne precettata da allora, per molti anni a seguire, la cuoca dell'unico albergo del paese (Angiulina) che cucinava le rane fritte in una pastella, la cui composizione era nota solo a lei e che è giunta ad oggi tramandata solo a poche cuoche elette. L'unica indiscrezione filtrata riporta che è a base di uova ma senza pan grattato, da cui l'uso di definirle rane dorate.
La Sagra vide crescere sempre di più la propria fama, che si diffuse sino ad uscire dai confini della Lomellina. Per anni partecipò all'evento Aldo Aniasi, l'allora Sindaco di Milano, e presenziò a più di una Sagra il mitico Mike Bongiorno, che venne subito eletto per acclamazione Presidente Onorario della Sagra stessa. Partecipanti occasionali, anche se molto apprezzati dai presenti, furono il calciatore dell'Inter e della nazionale campione del mondo Giampiero Marini e la soubrette Paola Barale.
Le ormai oltre quaranta edizioni hanno consentito all'Unione Sportiva Sartiranese di rimanere un'associazione priva di sponsor (ossia lo sponsor della squadra di calcio di Sartirana Lomellina era proprio il Comitato Sagra della rana nel frattempo costituito) e la squadra restituisce il favore al paese, abitato da meno di 2.000 abitanti, viaggiando in prima categoria fino al 2013.
A seguito della fusione fra la Sartiranese e la Medese in tale anno, con la nascita della Lomellina Calcio prontamente salita dalla prima categoria in promozione, l'Unione Sportiva Sartiranese ha cambiato nome in Sagra della rana di Sartirana Lomellina.

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Le foto di Paola

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