Ermenegildo Zecca: una vita per la musica
Ci sono stati uomini che, dotati di impegno e
grande umanità, hanno dato molto al nostro paese, lasciando una traccia
profonda nella tradizione e storia locale. Il Maestro con grande solerzia e
dedizione disinteressata si è prodigato nell’insegnamento della musica e alla
diffusione della cultura musicale in Sannazzaro. Chi non lo ha conosciuto
personalmente può arrivare a conoscerlo attraverso la storia del Circolo
Musicale Iris da lui fondato nel 1906. Il circolo, oltre ad essere diventato
parte della storia e della tradizione culturale di Sannazzaro, è stato infatti
parte della storia personale del Maestro, che tanto dedicò alla musica come
vero ideale. Un ideale, quello della musica, e una vena artistica che ebbero e
svilupparono anche il figlio Giannino e la figlia Irene con lo stesso
approfondito impegno. I documenti, oltre a permetterci di conoscere gli
avvenimenti più significativi che hanno caratterizzato la vita del Circolo
Iris, evidenziano quanto il Maestro Zecca abbia saputo fare con impegno
profondo affinché la Banda da lui fondata potesse negli anni affermarsi,
consolidarsi e migliorare non solo nel settore della musica, ma diventare parte
integrante del tessuto culturale e sociale del nostro paese. Nato a Sannazzaro
il 18 maggio 1884, dedito con viva passione alla musica già dalla giovane età,
si perfezionò nello studio del violino. Dall’approfondimento degli studi
musicali presso la “Civica Scuola di Musica” di Voghera nacque in lui la
volontà di costituire un corpo bandistico locale che assunse nel 1906 il nome
di Iris da una già esistente orchestrina. Dall’anno di fondazione al 1957, anno
della morte, il Maestro si dedicò approfonditamente allo studio e alle
elaborazioni per la Banda. Nacquero in questi anni le sue opere più significative.
“Iris” (marcia), “Sannazzaro” (marcia), “A
pergola” (marcia), “Tutto fuoco” (marcia), “Cosi non va” (marcia), “Iselda”
(marcia), “Largo all’infante” (marcia), “Irene” (marcia), “Rosa” (polca),
“Seducente” (mazurca), “Monella” (tango), “Sorriso d’angelo” (valzer),
“Sull’aia” (valzer).
Seguirono opere a carattere religioso: “Alla Beata
Vergine della Fontana” (per coro ed organo), “Ave Maria” (per voce ed organo),
“Gloria” (per coro e banda), su testo di Raffaele Magnani e appositamente
composto per l’inaugurazione del Monumento ai Caduti di Sannazzaro, “Campane
festanti” su testo di Giannina Gervasini Carpani per coro e banda, composto per
il solenne ingresso del parroco Don Pietro Anglese. Tra le varie attività il
Maestro partecipo negli anni della prima guerra mondiale, quale violinista, a
diverse stagioni liriche presso il teatro Fraschini di Pavia e diresse numerose
opere liriche in molti teatri lomellini e al Teatro Sociale di Sannazzaro. Fu
anche valente organista per oltre quarant’anni nella Chiesa di San Bernardino e
per diversi anni nella Chiesa Parrocchiale, nonché direttore delle bande
musicali di Mezzana Bigli e Mede. In occasione della sua morte, avvenuta a
Sannazzaro il 20 agosto 1957, don Battista Nicolino sulla “Voce della
Lomellina” scriveva: “Tutti conoscevano, tutti amavano, tutti ammiravano il
Maestro e sentivano per lui un senso di gratitudine per aver egli speso buona
parte delle sue energie e del suo talento come amatore e creatore dell’arte
musicale”.
Oggi non solo dobbiamo sentire ancora lo stesso
senso di gratitudine nei suo confronti, ma impegnarci a far rivivere il Maestro
attraverso la preziosa eredità che ci ha lasciato e che molto gli fu cara: la
Banda Iris.